La vipera rostrata squamata

vipera rostrata squamataLa vipera rostrata squamata, il cui nome scientifico è echis carinatus, è tra i serpenti più velenosi al mondo; appartiene alla famiglia delle viperidae.

E’ la specie più piccola dei rettili appartenenti ai pericolosissimi e letali Big Four. Si tratta di un viperide di piccole dimensioni: in genere, non supera i 60 cm e solo in alcuni casi arriva agli 80 cm. Gli occhi sono grandi, con pupille verticali e la testa è di forma triangolare; il corpo si presenta tozzo, con scaglie profondamente incavate: è di colore marrone, grigio, rosso, oliva o sabbia, con sfumature a zig-zag più scure sul dorso che terminano sul capo su cui vi è una particolare croce bianca. La loro parte inferiore del corpo è bianca con macchie marroni; la coda, come per gli altri esemplari appartenenti alla stessa famiglia, è corta e tozza.

Quando il rettile avverte un pericolo, le scaglie strusciando tra loro, creando un fruscio. La vipera rostrata squamata si muove principalmente con la tecnica definita sidewinding, in altre parole un’ondulazione laterale.

Distribuzione e habitat

La vipera rostrata squamata è diffusa nella penisola Indiana, oltre allo Sri Lanka, al Pakistan, all’Iran, agli Emirati Arabi Uniti, l’Oman e in numerosi stati dell’ex Unione sovietica; alcuni ne segnalano la presenza anche in Iraq.

Mal sopportando le alte temperature, sceglie di sostare sotto le rocce, di intrufolarsi nella sabbia con la testa scoperta, di rifugiarsi dietro le cortecce degli alberi, tra le piante spinose e in qualsiasi altro luogo asciutto. Nemmeno tollera l’acqua, per cui durante le piogge monsoniche, si arrampica sugli alberi.

Alimentazione e Riproduzione

Questo rettile si nutre di lucertole, topi, rane e scorpioni: va alla ricerca di cibo soprattutto al crepuscolo o nelle ore notturne, anche nelle vicinanze dei centri abitati ubicati nella campagna e nei villaggi rurali. Dopo aver morso la propria preda, la lascia subito e aspetta che muoia per poi ricercarla sfruttando la traccia odorosa: per ritrovarla, si serve dell’organo di Jacobson che la aiuta a captare i segnali chimici emessi dall’azione del veleno. 

La vipera rostrata squamata è ovovivipara: l’accoppiamento avviene durante la stagione invernale. Nascono dai 3 ai 15 piccoli dalla lunghezza che varia dai 110 ai 150 millimetri: sono giù autosufficienti e velenosi.

Veleno

Una vipera rostrata squamata può contenere nelle ghiandole tra i 6 e i 48 mg di veleno: la dose letale per un uomo adulto è di circa di 3 mg. Si tratta di una miscela di tossine e di enzimi, alcune delle quali hanno rilevanti effetti sulla coagulazione del sangue. L’azione tossica del veleno è data dall’effetto combinato delle varie proteine; la morte avviene a causa di vari disordini dell’omeostasi: emorragia, trombosi, coagulazione intravasale disseminata, cui si aggiungono gli effetti neurotossici e mio tossici.

Le proteine contenute nel veleno di questa vipera sono: l’echistanina, alcune molecole appartenenti alla famiglia delle disintegrino, l’echicetina, la fosfolipasi, il precursore dell’ecarina e la carinattivasi. In ultimo, tuttavia, non bisogna dimenticare che il veleno di questa specie è utilizzato anche nella fabbricazione di parecchi farmaci anticoagulanti. 

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