I serpenti domestici

Teca

Chi non ha mai sentito parlare di serpenti domestici? In realtà un ofide domestico vero e proprio non esiste, ma vi sono quegli esemplari che meglio riescono a vivere a contatto con gli uomini.

Parliamo di serpenti non velenosi e alquanto mansueti: quelli appartenenti alla specie dei Boidi, ovvero pitoni e boa, alla specie dei Colubridi tra cui la natrice dal collare e tessellata, la coronella girondica, lampropeltis. Pur se si tratta di esemplari poco aggressivi, se si desidera tenerli in casa, non bisogna mai dimenticare che sono animali dall’istinto predatore molto sviluppato.

I serpenti più adatti all’allevamento domestico sono il pitone reale, il pitone albino e il boa constrictor, esemplari in grado di raggiungere anche i 2 o 3 metri. E’ pur vero che non sono velenosi, ma ciò non li rende meno pericolosi: uccidono le loro prede per stritolamento. Tuttavia attaccano o mordono solo se infastiditi o sotto stress.

Dei Colubridi invece fanno parte anche serpenti velenosi: quelli più semplici da allevare in un ambiente domestico sono la natrice dal collare, quella tassellata, la coronella girondica, il serpente del grano e il lampropeltis, anche conosciuto col nome di falso corallo, per la sua similarità col velenosissimo serpente corallo. Non sono di grandi dimensioni, generalmente docili che fuggono in caso di pericolo: raramente attaccano l’uomo.

Consigli su come allevarli

E’ possibile allevare ogni serpente che non sia protetto dalla convenzione di Washington e non vietato dalle leggi italiane. I fattori da prendere in considerazione, nella scelta di tenere un serpente, sono lo spazio, l’esperienza dell’allevatore e le spese che possono anche essere elevate.

Per quanto riguardo lo spazio, questo dovrà essere grande e confortevole, al cui interno bisognerà ricreare l’habitat naturale di provenienza del serpente. La temperatura e l’umidità vanno tenute sotto controllo: per far sì che l’animale termoregoli la propria temperatura corporea, sarà necessario creare fonti di calore e zone fredde. Si consiglia di costruire anche dei nascondigli e di chiudere ermeticamente la teca che dovrà sempre essere pulitissima per evitare che l’ofide si ammali.

Come nutrirli

E’ risaputo che i serpenti sono animali carnivori che si nutrono principalmente di roditori, uccelli o di altri rettili. Vi sono controversie circa il modo in cui sfamarli: alcuni sostengono che la prede deve essere viva, altri morta e riscaldata. Quest’ultima sembra l’opzione più comoda e sicura: la preda non deve essere più grandi del punto di maggior spessore del corpo dell’ofide che deve essere nutrito una volta a settimana, o ad intervalli di 10 o 15 giorni.

La normativa C.I.T.I.E.S

La prima cosa da fare, se si vuole acquistare un serpente, è quella di accertarsi che l’ofide sia dotato del certificato C.I.T.I.E.S. che testimonia la provenienza legale del rettile. Non solo, gli animale esotici devono possedere anche un’autorizzazione sanitaria rilasciata dal sindaco del comune di residenza tramite in servizi sanitari locali.

Il serpente è protetto dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (C.I.T.I.E.S) del 1975, entrata in vigore in Italia nel 1980 e attualmente applicata in 150 stati. Nel nostro paese la convenzione viene attuata dai Ministeri dell’Ambiente, delle Finanze, del Commercio con l’Estero e dalla Politiche Agricole e Forestali.

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