La vista del cavallo e i comportamenti di fuga

La vista del cavallo e i comportamenti di fugaI cavalli, per la loro conformazione del capo, possiedono una scarsa comunicazione tra le due aree corticali presenti del cervello. Una medesima immagine è percepita in maniera separata da ciascun occhio.

Per il cavallo uno stesso oggetto è percepito in maniera separata da un occhio e dall’altro e quindi è come se gli apparisse due volte.

Non bisogna stupirsi se un cavallo è spaventato dalla presenza di un oggetto sul lato della strada per poi essere nuovamente colpito dalla presenza del medesimo oggetto sulla via del ritorno. L’oggetto spaventoso non è stato dimenticato e tanto meno si deve pensare che il cavallo manchi d’intelligenza, bensì quel medesimo oggetto è stato percepito prima con un occhio e poi con l’altro.

Questo comportamento e questa struttura del cavallo lasciano intendere qualcosa di più sui meccanismi di fuga e allarmi insiti nell’animale.

Un cavallo non fugge quando un occhio vede per la prima volte un potenziale aggressore ma solo quando il predatore diviene visibile anche da parte dell’altro occhio.

I cavalli hanno due campi visivi e a causa di ciò son convinti di essere attaccati da due predatori distinti contemporaneamente. Quando ciò avviene, il cavallo fugge.

Questo tipo di comportamento consente all’animale di risparmiare energie così da sfruttarle solo quando sussiste un evidente pericolo.

In pratica esistono “due cavalli” ai quali bisogna far conoscere le cose. Esiste un cavallo “sinistro” e un cavallo “destro” e la conoscenza di tale differenza aiuta nel mettersi in relazione con l’animale. 

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