La tartaruga greca

TestuggineGrecaLa tartaruga greca, anche conosciuta con il nome di tartaruga moresca, appartiene alla famiglia delle Testudinidae.

La tartaruga greca, a seconda delle varie sottospecie, misura dai 25 ai 35 cm; il carapace è giallastro e marrone scuro lungo i bordi. E’ parecchio simile alla testuggine hermanni, ma da essa si distingue per la presenza di sporgenze cornee sulle cosce, l’assenza del tubercolo corneo in cima alla coda e per la forma dello scuto sopracaudale.

Molto accentuato è il dimorfismo sessuale: i maschi sono dotati di una coda lunga, robusta e grossa alla base, mentre quella delle femmine è piccola e corta. Inoltre, il piastrone del maschio è leggermente concavo, piatto nella femmina e negli esemplari giovani.

La vista della tartaruga greca è molto sviluppata: può distinguere forme, colori e riconoscere addirittura le persone. E’ molto sensibile alle vibrazioni del suolo, pur non avendo un udito eccellente, e possiede un ottimo senso dell’orientamento. Anche il senso dell’olfatto è buono, utile per riconoscere il cibo e i simili. Si tratta di un animale particolarmente longevo: si hanno notizie di esemplari centenari.

Diffusione e Habitat

La tartaruga greca è diffusa nelle regioni mediterranee, nell’Asia Minore e nell’Africa settentrionale; molto comune in Italia, in Spagna, in Grecia, in Turchia, sulle coste bulgare e rumene e in alcune isole mediterranee.

Come habitat predilige i tipici ambienti mediterranei, caratterizzati da inverni miti ed estati secche e calde. Abita le distese aride e cespugliose, con una bassa vegetazione e sottobosco; non è raro che si trovino all’interno di uliveti, vigneti e agrumeti dove trovano facilmente cibo.

Abitudini e Alimentazione

Trattandosi di un animale ectotermo, ama starsene al sole diverse ore al giorno così da innalzare la propria temperatura corporea e di conseguenza attivare le proprie funzioni metaboliche. In genere, trascorre il tempo restante alla ricerca di cibo, ma se le temperature superano i 27°C, diviene apatica e preferisce starsene in piccole buche riparate dalla fitta vegetazione, dopo può trovare sollievo. L’abbassamento delle temperature coincide con la ripresa dell’attività.

La tartaruga greca si nutre principalmente di alimenti di origine vegetale: nei periodi di aridità, si ciba di erbe secche e aggiunge alla propria dieta artropodi o chiocciole, e non disprezzano escrementi o piccole carogne.

Riproduzione

Dopo il letargo, inizia la stagione degli amori: il maschio mette in atto un corteggiamento piuttosto aggressivo, in cui insegue e morde il carapace della femmina. Durante l’accoppiamento, il maschio monta sul dorso della compagna ed estroflette il pene, prima tenuto nella grossa coda: solitamente muta, durante la copulazione la tartaruga emette a versi. La femmina è in grado di conservare lo sperma in un opportuno organo, all’interno dell’ovidutto.

La femmina scava delle buche con le zampe posteriori, deponendovi le uova; l’incubazione dura dai 2 ai 3 mesi e il sesso si stabilisce secondo la temperatura: se inferiore ai 30,5 °C si avrà una prevalenza di esemplari maschi, se superiore ai 30,5 °C una maggioranza di femmine. La schiusa è favorita dalla pioggia: i piccoli impiegano anche 48 ore per uscire dalle uova.

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