Il paguro

paguroIl Paguro è un crostaceo appartenente alla famiglia dei Paguridi; sono animali acquatici, ma esistono alcuni esemplari terrestri nella zona dei tropici.

Le specie più comuni di paguri che si trovano nel mare Mediterraneo sono sei. Tre di esse si possono trovare a una profondità maggiore di 30 metri, una specie vive nella sabbia, un’altra nei bassi fondali detritici e un’altra ancora si può trovare sulle scogliere.

Il paguro possiede un carapace parecchio robusto e peloso, ed è provvisto di due grosse chele asimmetriche e di un addome molle che rappresenta il suo punto debole: per questa ragione, una volta privato della conchiglia che lo protegge, viene utilizzato da molti come esca. Le dimensioni del paguro non sono eccessive e variano secondo la specie: ad esempio, il pagurus arrosor è lungo circa 80 mm. I paguri di dimensioni più piccole, vivono circa un anno e mezzo, mentre quelli di dimensioni più grandi, raggiungono anche i quattro anni di vita.

A proposito della sua conchiglia, questa viene in genere rubata a un precedente proprietario: il paguro vi si insinua all’interno ancorandosi col telson dalla forma di uncino. Capita che, di tanto in tanto, il crostaceo cambi la propria conchiglia con una nuova e se è ancora occupata da un mollusco, bada a svuotarla. Lo fa soprattutto quando essa divine troppo piccola perché possa contenerlo del tutto. Tuttavia, la conchiglia non è l’unico riparo di cui si serve: cerca protezione tramite una sorta di contratto con organismi di più bassa organizzazione, primo fra tutti l’attinia o anemone di mare o pomodoro di mare.

Le attinie reagiscono agli stimoli esterni, divorando chiunque si avvicini, fatta eccezione del paguro che riesce ad avvicinarla, a toccarla, a staccarla dal substrato e attaccarsela sul dorso della conchiglia, senza venir ucciso. E’ stato dimostrato, in ogni caso, che seppur l’attinia cerchi di avvelenarlo, il crostaceo possiede gli anticorpi necessari.

In caso di pericolo, il paguro può ritirarsi completamente all’interno della conchiglia, mimetizzandosi poi con spugne o attinie. 

Alimentazione

Si tratta di una specie onnivora: il paguro mangia tutto ciò che è di origine animale o vegetale, quindi anche scarti di pesci, molluschi, e gamberi.

Allevamento

Non sono pochi quelli che scelgono di allevare questi crostacei nei propri acquari: è importante che l’ambiente in cui il paguro viene introdotto sia molto ampio e caratterizzato da rocce e anfratti saldamente attaccati al terreno, poiché l’animale ama scalare. E’ indispensabile quindi, riuscire a ricreare il suo habitat naturale. E’ consigliabile non introdurre nella stessa vasca più di un esemplare eccessivamente grande. La temperatura dell’acqua dovrebbe essere intorno ai 22°C – 26°C e il ph intorno agli 8.0 e 8.3.

Il paguro come esca

Come accennato in precedenza, questa specie di crostaceo viene spesso utilizzato nella pesca a fondo o con galleggiante: adatto per ingannare spigole, labridi e sparidi, innescati vivi per il telson. In genere, il paguro viene usato ancora vivo, ma persino da morto ha la sua utilità nella pesca: sono innescati nell’amo a partire dall’addome e trapassati dalla parte inferiore del carapace.

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