Comprendere il linguaggio del cavallo per una migliore relazione

Comprendere il linguaggio del cavallo per una migliore relazioneIl cavallo, a dispetto di quanto sia stato decantato da poeti e scrittori, è un animale timoroso e timido, che essendo una preda in natura, mette in atto comportamenti difensivi e di fuga.

La vita selvaggia richiede, nei casi di pericolo, azioni difensive subitanee: dar calci, morde e fuggire.

La fuga è il mezzo di difesa più utilizzato dai cavalli.

Nonostante i cavalli siano timidi e timorosi, sono molto intelligenti e sensibili. La loro indole è fondamentalmente buona ma non sono animali che dimenticano facilmente i maltrattamenti e i soprusi subiti.

Anche dopo anni, un cavallo può ricordare tutto ciò che è associato, nella sua mente, a sofferenze subite.

Il rapporto che il cavallo instaura con l’uomo deve essere improntato sulla fiducia, anche se bisogna mantenere un atteggiamento fermo e deciso nel rapportarsi all’animale.

Essere decisi non vuol dire però, essere meno attenti o premurosi, poiché il cavallo ricerca nell’uomo protezione.

Il cavallo, come l’uomo, possiede dei lati caratteriali che ne definiscono la personalità che è differente da individuo a individuo.

Si possono incontrare cavalli più pigri, altri più irritabili, indifferenti, obbedienti, cocciuti, generosi o curiosi.

Il cavallo, a livello sentimentale e di stati d’animo, è allo stesso modo variabile perché può provare e manifestare differenti sentimenti sia per l’uomo sia per i suoi conspecifici.

Un cavallo può provare amore, odio, rancore, gelosia, riconoscenza, simpatia o anche antipatia.

Un cavallo è in grado di interpretare la volontà dell’uomo che gli sta di fronte secondo il tono di voce che utilizza e fa uso dell’emissione di suoni per comunicare con i suoi simili (gemito o nutrito).

Il gemito è un suono corto e sottile dalla tonalità bassa che esprime una sensazione di dolore.

Il nitrito si presenta secondo diverse forme secondo situazioni e sentimenti distinti.

Nel caso il nitrito sia acuto con suoni prolungati e ripetuti di frequente, può esprimere richiamo e preoccupazione; se il suono è breve e acuto, il cavallo può essere collerico; se il suono è prolungato e finisce con toni bassi e frequenti c’è desiderio; se il suono è a tonalità basse e breve, stentato, si può immaginare che il cavallo sia in confidenza, come facesse un saluto all’uomo.

Lo stato d’animo del cavallo può essere interpretato anche attraverso l’osservazione dei movimenti dei padiglioni auricolari.

Quando l’animale sposta le orecchie indietro contemporaneamente piegandole verso l’occipite, ci si può attendere una ribellione, un’aggressione o un morso. Quest’atteggiamento risulta, spesso, tipico nei cavalli che hanno subito dei maltrattamenti.

Quando i cavalli spostano le orecchie in modo alternato indietro e avanti, si può prevedere uno stato collerico.

Le orecchie immobili, soprattutto quando un cavallo si sta muovendo, trasmettono l’attenzione dell’animale che potrebbe condurre a un comportamento difensivo messo in atto nei confronti di qualcosa che non conosce.

Se il cavallo tiene le orecchie ferme, ma le muove saltuariamente accompagnando tale spostamento con quello della testa in avanti, l’animale ci sta comunicando insicurezza e timore.

Nel caso in cui le orecchie siano abbandonate passivamente, ciò può essere interpretato come disinteresse verso ciò che circonda l’animale nonostante percepisca i suoni che provengono dall’esterno.

Quando il cavallo è in movimento e sposta le orecchie in avanti inclinandole di poco, con portamento fiero e deciso, ci sta comunicando sicurezza e schiettezza assoluta.

Comprendere il linguaggio del cavallo è un mezzo molto utile per entrare in relazione con l’animale e per comprendere il giusto modo e momento per un contatto

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